La comunicazione è vera quando al posto dell’io c’è la relazione

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La verità vi farà liberi. Fake news e giornalismo di pace” è questo il titolo della 52° Giornata Mondiale delle comunicazioni, l’unica giornata pensata e istituita dal Concilio Vaticano II. Vi condivido un mio commento al Messaggio di Papa Francesco.

La comunicazione, i suoi processi e le sue dinamiche sono fondamentali ed essenziali perché sono «una modalità per vivere la comunione».

Desideri vedere la comunione? Allora devi saper comunicar bene!

L’uomo per sua natura (ad immagine di Dio) è capace di comunicare il vero, il bello e il buono. Ma «se segue il proprio egoismo, può fare un uso distorto» della comunicazione. Dove c’è l’Io, quando al primo posto collochiamo l’Io avviene la falsificazione. Siamo immagine di Dio ma non siamo Dio. Il vero, il bello e il buono per l’uomo terreno sono immagini, riflessi, copie di un qualcosa e di un qualcuno veramente vero, bello e buono.

Pertanto, non c’è verità, non c’è comunicazione buona e bella quando l’immagine diventa Dio.

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Nei social network quante immagini pubblicate e condivise diventano spesso idolo e soprattutto modalità per trasmettere notizie e contenuti con la logica della “seduzione” (logica del serpente) mirata ad acchiappare like, commenti e condivisioni solamente per un autocompiacimento anche a costo di cancellare la verità delle cose e della realtà. Francesco lo dice chiaramente: «da mascherare c’è infatti quella che si potrebbe definire come “logica del serpente, capace ovunque di camuffarsi e di mordere. Essa è una strisciante e pericolosa seduzione che si fa strada nel cuore dell’uomo».

Woman Typing Phone Message On Social Network At NightAlcuni potrebbero dire: la colpa è dei social network! La falsa comunicazione (le fake news) – evidenzia il Papa – non sono prodotte dalle logiche comunicative dei social media «piuttosto dalla bramosia insaziabile che facilmente si accende nell’essere umano». Il problema è umano non strumentale. Ancora oggi (2018) la maggior parte della gente non è convinta di questo e continua a considerare l’oggetto (il social network, il media) causa principale di un errore o di un problema. Dispiace per chi è convinto di questo ma probabilmente continua a stare dentro una grande fake news. Forse l’unica colpa dei social network è quella di far si che le persone all’interno di questi scenari comunichino spesso solo con chi la pensa alla stessa maniera, creando così ambienti «omogenei e impermeabili a prospettive e opinioni diverse». E tutto questo alimenta le false notizie.

Concretamente cosa bisogna fare: lasciarsi purificare dalla verità. «L’uomo scopre e riscopre la verità quando la sperimenta in se stesso come fedeltà e affidabilità di chi lo ama».

Dunque al posto dell’Io mettiamo la Relazione. C’è verità laddove c’è relazione. C’è vera comunicazione quando ad attivarsi è la relazione

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Il giornalista del 2018 ha una grande responsabilità per la costruzione del bene comune. Papa Francesco evidenzia che il giornalista «non svolge solo un mestiere, ma una vera e propria missione. Il suo compito principale è «ricordare che al centro della notizia c’è la persona». I sei consigli per un giornalismo migliore: 1) «un giornalismo senza infingimenti»; 2) «ostile alle falsità»; 3) «a slogan ad effetto»; 4) «a dichiarazioni roboanti»; 5) «un giornalismo fatto da persone per le persone come servizio a tutte le persone, specialmente a quelle che non hanno voce»; 6) «un giornalismo impegnato a indicare soluzioni alternative».

 

Don Alessandro Palermo

 

TESTO del Messaggio del Santo Padre per la 52° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali // http://w2.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2018/1/24/messaggio-comunicazionisociali-2018.html

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2 pensieri su “La comunicazione è vera quando al posto dell’io c’è la relazione

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