Per comunicare in Rete in maniera efficace, innanzitutto, occorre convincersi che le dinamiche mediali sono in continua trasformazione, strumenti come il sito web, la posta elettronica e gli sms sono figli di una condizione di rete che è ormai sorpassata. Se vuoi che la tua realtà ecclesiale arrivi comunicativamente alle orecchie e agli occhi delle persone devi renderla presente nei social network, in particolare su Facebook e su Instagram. Rendere social una realtà ecclesiale vuol dire creare occasioni in cui promuovere e condividere esperienze di dialogo e di riflessione facendo leva sulle dinamiche digitali dei social media.
La Santa Sede attualmente ha scelto di rendersi presente istituzionalmente nella Rete dei social network attraverso tre realtà qui sinteticamente presentate. Accanto alla Segreteria della Comunicazione (la quale per il momento possiede un sito web e un account Twitter) nella Rete ci sono anche tre volti che stanno rendendo social la Chiesa Cattolica.
“Obolo di San Pietro”
Un’iniziativa di solidarietà promossa dalla Santa Sede e coordinata dall’Ufficio della Segreteria di Stato. Possiede un moderno Sito Web: http://www.obolodisanpietro.va, una pagina Facebook: @obolodisanpietro, un account Twitter: @Obolus_it e un account Instagram @Obolus_va.
La Santa Sede pochi mesi fa ha scelto di rendere social questa secolare iniziativa di carità che mira a sostenere le opere di misericordia della Chiesa Cattolica in tutto il mondo. Sino a qualche mese fa, la comunicazione istituzionale avveniva attraverso il portale della Santa Sede, adesso è attraverso i social network (Facebook, Twitter, Instagram) che la Chiesa ha scelto di promuove le opere di carità che si realizzano con le donazioni effettuate ogni anno con l’Obolo (29 giugno o la domenica precedente).
Il Sito web, costruito con le logiche del Web 2.0, è la vetrina ufficiale dell’Istituzione nella Rete. Attualmente in tre lingue (italiano, inglese, spagnolo), la pagina contiene i messaggi dei Pontefici, le opere di misericordia effettuate e i contatti per le donazioni.
La Fanpage, oltre che trasmettere le notizie dal Sito Web, è pensata come scenario per far conoscere le iniziative di carità e promuovere le donazioni, sulla pagina tra i tasti principali c’è, infatti, quello “Fai una donazione”. La pagina (1.258 like) si assume la mission “di creare un corpo unico con coloro che vogliono contribuire all’Obolo di San Pietro” (vedi info fanpage). E’ evidente che la Santa Sede reputa
i social media come occasioni per costruire questa comunione attraverso la condivisione di immagini e di notizie riguardanti le opere di misericordia.
Mettere “Mi piace” alla pagina vuol dire “partecipare a cammino comune di misericordia”. Se nell’VIII secolo (epoca di diffusione della pratica) le offerte arrivavano a Roma tramite lunghi viaggi postali adesso queste arrivano anche con la Rete grazie alle potenzialità dei social media.
Con i canali Twitter (1.361 follower) e Instagram (352 follower) quest’azione di comunicazione (che mira a promuovere le donazioni) viene corroborata attraverso l’uso di immagini e di video.
Sezione vaticana “Migranti e Rifugiati”
La sezione Migranti e Rifugiati è un piccolo e dinamico dipartimento vaticano voluto da Papa Francesco e da quest’anno presente sui social network per mostrare al mondo che la Chiesa sostiene e accompagna le persone che vivono disagi a causa della guerra, catastrofi naturali, persecuzioni, povertà estrema e che con difficoltà cercano di mettersi in salvo. La coordinazione della sezione è a cura del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, sezione attualmente guidata direttamente dal Papa.
Il dipartimento possiede un Sito Web (https://migrants-refugees.va/it/) in cui vengono condivisi i video pubblicati sul canale YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCl2EWji335jtLM4J1xP_vEQ), le foto e le storie che riguardano le vite di questi nostri fratelli.
La piccola e nuova realtà Vaticana ha scelto di avvalersi di una presenza istituzionale anche nei social network e in particolare su Facebook (@MandRSection) e Twitter (@M_RSezione). La pagina FB (15.280 like) e 5 account Twitter in lingue diverse (795 Follower quello in lingua italiana) mettono in Rete diversi contenuti (immagini e articoli) riguardanti le situazioni dei migranti e dei rifugiati. Queste pagine social sono uno scenario in cui è possibile rendersi conto delle attività solidali che la Chiesa compie nei confronti dei migranti e dei rifugiati.
Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione
Tra i Pontifici Consigli sui social media troviamo quello per la promozione della Nuova Evangelizzazione guidato da S. E. Rino Fisichella. Tale Consiglio ha coordinato diversi eventi mondiali: l’Anno della Fede, il Giubileo della Misericordia e adesso in maniera particolare è impegnato per la promozione della Giornata Mondiale dei Poveri.
Possiede un Sito Web contenente tutte le notizie e le attività svolte dal Pontificio Consiglio, una pagina Facebook (@pcpne.it), un account Twitter (@PCPNE_IT) e un account Instagram (@pcpne).
La pagina Facebook (56.798 like quella in italiano) è stata attivata con una precisa intenzione:
“quella di utilizzare i social network come nuove vie per la promozione della nuova evangelizzazione a servizio del ministero Papale, per la diffusione del Magistero e delle iniziative previste della Chiesa Cattolica” (vedi info fanpage).
Alla stessa maniera l’account Twitter (9.465 follower) e l’account Instagram (8.941 follower) mirano a promuovere la nuova evangelizzazione attivando eventi comunicativi negli scenari dei social network; su Instagram vengono condivise foto che ritraggono eventi organizzati dal Pontificio Consiglio, su Twitter vengono invece condivisi contenuti pubblicati nel Sito Web e notizie attinenti il Pontificio Consiglio.
Tre volti social che rendono presente istituzionalmente la Santa Sede negli scenari dei social network e che testimoniano quanto sia importante oggi farsi sentire accanto anche alle persone che incontriamo lungo la Rete. E per realizzare questo bisogna rendere mediale l’intera azione pastorale, soprattutto l’azione comunicativa, perché gli uomini e le donne che entrano nella Rete devono anche sentire e vedere la presenza della Chiesa e la bellezza del suo Messaggio.