Presentato in Sala Stampa il documento preparatorio della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, che si celebrerà il prossimo Ottobre 2018. Il documento, strutturato in tre parti, contiene anche alcuni punti di vista riguardo l’attuale scenario digitale e le situazioni mediali. Ambiti che ovviamente interessano il mondo giovanile. Per conoscere, infatti, le loro dinamiche non si può rimanere indifferenti alla cultura digitale. Dal documento preparatorio è evidente che con il prossimo Sinodo, la Chiesa sarà chiamata ad affrontare concretamente anche la questione dei media digitali.
Leggendo i 12 punti del documento ho individuato 3 “punti di vista” riguardo i new media e lo scenario digitale. 3 visioni che richiedono un’attenta riflessione per una migliore comprensione di questo complesso scenario in cui ogni giovane si ritrova a vivere e agire. Possiamo, quindi, definirli 3 punti di partenza per una valutazione sul digitale ancora da avviare e migliorare grazie al confronto sinodale.
1) Innanzitutto c’è una scelta di fondo: «è prevista una consultazione di tutti i giovani attraverso un sito Internet. Le risposte ai due questionari costituiranno la base per la redazione del Documento di lavoro» (cfr. Introduzione).
La Chiesa sceglie le buone opportunità della Rete per la preparazione dei contenuti di un evento importante: la 15°Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
2) Nell’identificare le caratteristiche dei giovani del nostro tempo viene evidenziata anche la condizione della “iper-connessione”. «Le giovani generazioni sono oggi caratterizzate dal rapporto con le moderne tecnologie della comunicazione e con quello che viene normalmente chiamato “mondo virtuale”, ma che ha anche effetti molto reali. Esso offre possibilità di accesso a una serie di opportunità. che le generazioni precedenti non avevano, e al tempo stesso presenta rischi. L’Azione pastorale ha bisogno di sviluppare una cultura adeguata» (cfr. Parte I, n° 2).
Le tecnologie della comunicazione fanno ormai pienamente parte del quotidiano. Spesso vengono definite “virtuali” ma in realtà sono più che reali. Papa Francesco nel messaggio per la 50° giornata mondiale delle comunicazioni sottolineava che «l’accesso alle reti digitali comporta una responsabilità per l’altro, che non vediamo ma è reale, ha la sua dignità che va rispettata».
La Rete (la principale tecnologia della comunicazione) è un’opportunità che i giovani di un tempo non avevano ma al tempo stesso – come ogni opportunità – presenta alcune problematiche che per schivarle occorre assumere una chiara comprensione mediale.
Gli ambianti ecclesiali non possono più rimanere indifferenti e mancanti di concrete azioni pastorali “con” e “nel” digitale. Soprattutto, più che una equipaggiamento strumentale, serve sviluppare e assumere un’adeguata cultura digitale.
3) Infine nella 3 parte tra i luoghi di “azione pastorale” c’è anche quello dei media digitali. «Il mondo dei new media, soprattutto per le giovani generazioni, è divenuto davvero un luogo di vita; offre tante opportunità inedite, soprattutto per quanto riguarda l’accesso all’informazione e la costruzione di legami a distanza, ma presenta anche rischi (ad esempio cyberbullismo, gioco d’azzardo, pornografia, insidie delle chat room, manipolazione ideologica, ecc.). Pur con molte differenze tra le diverse regioni, la comunità cristiana sta ancora costruendo la propria presenza in questo nuovo areopago, dove i giovani hanno certamente qualcosa da insegnarle» (cfr. Parte III, n° 3).
I media digitali, ovvero i social network, vanno intesi più che come strumenti, come dei “luoghi” di vita. Sono, infatti, scenari d’incontro, di relazione e di condivisione. Diventano occasioni (se la persone lo vuole) per compiere concreti gesti di carità e di arricchimento umano.
La Chiesa, però, non possiede ancora una chiara e univoca visione. Urge avviare e diffondere, per l’intera comunità ecclesiale, linee univoche per la comprensione dello scenario mediale e di conseguenza per la diffusione di efficienti e efficaci progetti di pastorale digitale. Per compiere tutto questo i maestri, a cui dare ascolto, sono proprio i giovani.
don Alessandro Palermo (amandil5)
Il documento: http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2017/01/13/0021/00050.html#ITA
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